La forza della democrazia

L’ex presidente degli USA, Donald Trump perde le elezioni e grida al furto della democrazia accusando gli avversari di essere degli imbroglioni. Perde tutti i ricorsi nei tribunali e non contento, sempre chiamando in causa la democrazia, inietta il virus della violenza nei suoi seguaci. Sappiamo come è andata a finire: prima il palazzo del Campidoglio assaltato da ignoranti violenti armati dalle parole di un esaltato megalomane e qualche giorno dopo il giuramento del nuovo presidente Joe Biden che dallo stesso luogo profanato, invoca l’unità del Paese. Il governo del popolo a Washington ha vinto perché la forza della democrazia è il diritto.

A migliaia di chilometri di distanza durante un Consiglio Comunale in un piccolo comune italiano, in nome sempre della democrazia si cerca di interpretare le regole, le leggi ed i regolamenti a proprio uso e consumo perché bisogna farsi vedere, fare “ammuina”, per dimostrare ai seguaci la propria esistenza. Messi a nudo proprio attraverso i principi regolamentari che disciplinano i lavori del Consiglio, non potendo più essere i protagonisti del palcoscenico dello streaming, la minoranza in Consiglio decide di rovesciare il tavolo e con un atteggiamento di infantilismo politico tipico di chi sa di avere torto, abbandona l’aula, uno di essi lancia urla e in uno stato di esagitazione tira calci alle porte per farsi sentire meglio. Infine parte nei giorni successivi una campagna mediatica condita di vittimismo.

Veniamo alla cronaca del Consiglio Comunale del 21 gennaio.

Dalle prime battute si comprende quale sia l’intento della minoranza ed in particolare del gruppo consiliare di Casagiove nel Cuore: usare gli strumenti che offre il regolamento per prendere la parola e lanciare proclami a beneficio solo di chi segue la diretta streaming. Si inizia con il consigliere Moscatiello che chiede di intervenire perché il suo gruppo intende fare una “raccomandazione” al Sindaco ai sensi dell’art. 44 del regolamento. In realtà quella che avrebbe dovuto essere una raccomandazione, letta velocemente dalla consigliera Petrillo (non poteva chiedere direttamente lei la parola?), diventa un comizio della durata di 12 minuti che tratta gli argomenti più svariati: critica alla comunicazione istituzionale, centro vaccinale, pubblicità del fondo di solidarietà, buoni spesa covid, sanificazione scuole, sostegno scuole private, critica alla conferenza stampa di fine anno, rapporti del sindaco con il gruppo di Casagiove nel Cuore, regolamenti, piano lavoro, strade.

Si passa a discutere i punti all’ordine del giorno con una interrogazione e quattro interpellanze presentate dal gruppo di Casagiove nel Cuore e dal consigliere indipendente Gallo. Questi gli argomenti: gestione rifiuti società Ecocar; emergenza sanitaria; staff del sindaco; finanziamento caserma dei Carabinieri; conferenza dei capogruppo. L’interrogazione e le interpellanze vengono trattate come di rito: esposizione, risposta, replica, anzi più repliche anche se non è consentito dal regolamento.

Dopo due ore dall’inizio del Consiglio (il regolamento all’art. 38, comma 7 prevede che gli atti preliminari compresa la trattazione di interrogazioni, interpellanze e mozioni, non possono superare i 90 minuti)  si arriva alla discussione dei punti 4, 5 e 6 all’ordine del giorno. Sono tre mozioni presentate dai consiglieri del gruppo di Casagiove nel Cuore ad oggetto: area sgambamento cani, installazione di una telecamera di videosorveglianza; pulizia del campo sportivo. Il consigliere De Angelis del gruppo di Casagiove Coraggiosa presenta un richiamo al regolamento ai sensi dell’art. 43 invitando i colleghi presentatori delle tre mozioni a tramutarle in interpellanze in quanto quelle presentate non posseggono i requisiti previsti dall’art. 49 del regolamento, cioè gli argomenti delle mozioni presentate non rientrano nelle competenze del Consiglio. Il consigliere Moscatiello non accetta di discutere le tre tematiche sotto forma di interpellanze. A questo punto, sempre nel rispetto del regolamento, il consigliere De Angelis pone una questione pregiudiziale ai sensi dell’art. 45 chiedendo che venga messo ai voti la non trattazione dei punti 4, 5 e 6. Il Consiglio approva la proposta a maggioranza ed i quattro consiglieri della minoranza presenti abbandonano l’aula in segno di protesta.

I restanti consiglieri discutono e approvano due importanti provvedimenti in materia di TARI uno dei quelli prevede la riduzione della tassa a beneficio delle categorie commerciali maggiormente colpite dalla crisi economica conseguenza della pandemia. Nel frattempo rientra in aula il consigliere Gallo il quale vota contro la delibera in esame al punto 9 all’o.d.g. che concede la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.

Si passa alla trattazione degli ultimi quatto punti all’o.d.g. con l’approvazione di quattro regolamenti. Il consigliere Gallo protesta perché come indipendente non è stato invitato nella conferenza dei capigruppo. Gli viene spiegato che il regolamento (art. 10, comma 6) non lo consente: possono costituire un nuovo gruppo “i consiglieri scissionisti”. Il regolamento, quindi, indica il plurale, non il singolare. Il consigliere Gallo, gesticolando ed urlando abbandona di nuovo l’aula.

Il Consiglio termina con l’approvazione dei quattro regolamenti dopo circa 3 ore e mezza di seduta.

Questa la cronaca verificabile tutto attraverso la registrazione video presente sulla pagina facebook Città di Casagiove.

Il gruppo di Casagiove nel Cuore ha convocato per oggi una conferenza stampa perché, dice, vuole spiegare le ragioni in base alle quali si stanno violando i principi della democrazia.

Vogliamo ricordare ai colleghi consiglieri di Casagiove nel Cuore che l’articolo 24 della nostra Costituzione garantisce che “tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”. Ricordiamo loro, inoltre, che qualora un consigliere comunale si senta leso in un suo diritto ha la possibilità di presentare un ricorso al Prefetto. Se non lo si fa e si decide di seguire solo la strada dei proclami sui giornali allora vuol dire che quello che si afferma è falso e pura demagogia.

Noi crediamo che anche a Casagiove il governo del popolo vincerà perché la forza della democrazia è il diritto.

                                                                                         Il Gruppo consiliare di Casagiove Coraggiosa