Un’analisi della campagna elettorale attraverso un esame delle strategie comunicative e
degli errori commessi. Il voto visto nel suo complesso, per quartieri e per sezioni. Dove
Giuseppe Vozza ha vinto.
Giuseppe Vozza ha vinto le elezioni e Danilo D’Angelo le ha perse. A cinque giorni dallo scrutinio che, a
sorpresa, ha decretato il nuovo sindaco di Casagiove, cerchiamo di capire il perché.
Prima, però, un poco di storia. Ad inizio anno tutti sapevano che si sarebbe andati alle elezioni comunali
nella primavera e quasi tutti avevano la certezza di chi sarebbe stato il nuovo sindaco: Danilo D’Angelo,
colui cioè che aveva preparato fin dal 2016 la sua salita al palazzo di via Jovara, forte delle 600 preferenze
raccolte proprio con la lista che aveva vinto le precedenti elezioni; quella di Roberto Corsale che poi,
appena ha potuto, il D’Angelo ha scaricato. Con una strategia studiata a tavolino, dopo soli pochi mesi
Danilo D’Angelo si dimette da assessore e crea con alcuni dissidenti il gruppo Casagiove nel Cuore. Di fatto
questo gruppo consiliare diventa un movimento politico e poi una lista civica elettorale con un suo simbolo.
Nel frattempo Corsale trova un’intesa con alcuni membri della minoranza e vivacchia per qualche mese, il
tempo per D’Angelo di portare con sé altri consiglieri, in un numero sufficiente per andare dal notaio e far
sciogliere il Consiglio comunale. Arriva il Commissario prefettizio, la città viene abbandonata a sé stessa, si
indicono le nuove elezioni nella prima occasione utile. Poi, a sorpresa, un disturbatore, il coronavirus
sposta il voto di quattro mesi avanti.
Ritorniamo ad inizio di quest’anno. Un gruppo di cittadini coraggiosi fa nascere un movimento politico per
salvare la democrazia nella città. Sarebbe, infatti, la prima volta che a Casagiove durante un’elezione
comunale si presenta una sola lista. Si trova un candidato sindaco forte e coraggioso ma l’impresa a due
mesi dalle elezioni sembra impossibile.
Casagiove Coraggiosa in dieci giorni costruisce la lista, conia il simbolo, lo slogan della campagna elettorale,
un piano ed una strategia comunicativa creativa, pacata, non urlata, né aggressiva, basata però sulla verità
detta anche con fermezza. Il programma amministrativo viene lanciato e illustrato sui social e sul nuovo sito
web che è molto apprezzato. Si stampa un giornale in 4000 copie che raggiunge tutte le famiglie. Sarà
proprio la comunicazione una delle armi vincenti di Casagiove Coraggiosa.
Già a metà agosto con Giuseppe Vozza e i suoi candidati che escono per strada per parlare con la gente, si
sente che il vento inizia a cambiare direzione. Ciò che sembrava impossibile appare realizzabile. Intanto
Casagiove nel Cuore commette una serie di errori: chiede di parlare di programmi ma il suo lo rende
pubblico solo a fine agosto, oltretutto un programma rivelatosi in parte copiato da una lista della Lega nord
della provincia di Bergamo; dimostra di non avere una strategia comunicativa professionale, chiaramente
“fai da te”; Danilo D’Angelo con la scusa puerile rifiuta il confronto con Giuseppe Vozza; si impantana
nell’acquitrino fangoso degli striscioni difendendo l’indifendibile cioè la nascita d’improvviso, attraverso
artifizi e raggiri, di 63 comitati elettorali in case, esercizi commerciali, terreni agricoli. I casagiovesi e tanti
altri sparsi in Italia ma anche all’estero capiscono che chi ragiona così non è serio e non merita di
amministrare una cittadina. Infine sabato 19 settembre un provvedimento dell’Autorità giudiziaria certifica
che quanto detto da Casagiove Coraggiosa circa metodi illeciti di raccolta del consenso posti in essere
durante la campagna elettorale da candidati della lista Casagiove nel Cuore, era vero.
Arriviamo a martedì 22 settembre, al momento cioè dello scrutinio. Facciamo parlare i numeri.
La lista Casagiove Coraggiosa con Giuseppe Vozza candidato sindaco vince con uno scarto di soli 146 voti
(grafico 1). Ma – ecco la seconda sorpresa – i candidati consiglieri della lista Casagiove nel Cuore raccolgono
complessivamente 1128 preferenze in più di quelli di Casagiove Coraggiosa (grafico 2).
In quali quartieri Giuseppe Vozza vince? A Coccagna CnC vince ma non sfonda. Sommando il Centro storico
con la zona S. Caterina – Appia, la partita finisce in parità. Quello che fa la differenza è il rione Primavera e
soprattutto la zona delle cooperative (grafico 3). Nella sezione 5 lo scarto tra le due liste a vantaggio di
Casagiove Coraggiosa è di 208 voti (grafico 4).
Se analizziamo i voti di preferenza dati ai candidati vediamo come Casagiove Coraggiosa vince solo nel
quartiere Primavera (grafico 5). Nelle sezioni di Coccagna e del Centro storico non c’è partita: i candidati di
CnC stravincono. Soltanto nelle sezioni 5, 7 e 12 i candidati di Casagiove Coraggiosa raccolgono più
preferenze dei colleghi di CnC (grafico 6).
Facendo la differenza tra i voti raccolti dalle due liste, sia dei candidati sindaci che dei candidati consiglieri,
si vede come in ben sei sezioni (3, 4, 6, 9, 10 e 13) Casagiove Coraggiosa vince con il suo candidato sindaco
ma perde nettamente se si sommano i voti delle preferenze dei candidati consiglieri (grafico 7).
La distanza esistente tra Danilo D’Angelo e i suoi candidati consiglieri è chiaramente visibile nel grafico a
ragnatela n. 8. Nello stesso tempo nel grafico 9 si fotografa la forza di Giuseppe Vozza e della lista
Casagiove Coraggiosa vista nella sua unitarietà.
Considerazioni finali:
chi ha votato Casagiove nel Cuore quasi sempre ha dato una o due preferenze;
molti elettori che hanno votato Casagiove Coraggiosa non hanno dato preferenze. Potremmo dire che
hanno dato fiducia al candidato sindaco Giuseppe Vozza o comunque nel complesso al gruppo dei
candidati consiglieri;
il punto di forza di Casagiove Coraggiosa è stato Giuseppe Vozza;
il punto di debolezza di Casagiove nel Cuore è stato Danilo D’Angelo.
Grafico 1
Grafico 2
Grafico 3
Grafico 4
Grafico 5
Grafico 6
Grafico 7
Grafico 8 Grafico 9